Culti satanici (dagli anni '60 del XX secolo)

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Howard Stanton Levey (Anton Szandor LaVey) considerato il fondatore del satanismo moderno

Premessa

Tuttora è presente un vivo dibattito se il satanismo sia da considerare una religione, un’antireligione o un movimento vero e proprio, o se sia più una tendenza di pensiero ed una moda letteraria. È stato comunque deciso di inserire questa voce bibliografica nel Dizionario del Pensiero Cristiano alternativo, giacché nella sua variegata teologia si riscontrano alcuni – rari - elementi cristiani, o, meglio, la negazione delle stesse idee.

Origine del nome Satana, e delle sue varianti

Nel Vecchio Testamento, la figura del diavolo nacque molto probabilmente da una rielaborazione ebraica di divinità cananee come Baal-Zebub (da cui Belzebù), babilonesi come Lilith, sumere come Enki, iraniche come Asmodeo, zoroastriane come Ahriman, ma, come Satana, comparve solo dal Libro di Giobbe come “colui che mette alla prova” (Ha-satan), inteso poi come tentatore e suggeritore del male. Nel Nuovo Testamento il termine viene usata alternativamente alla parola greca diabolos (tradotto come diavolo, ma che significa più precisamente accusatore o calunniatore).

La leggenda, invece, che lo vede come “angelo caduto” è stata tratta dall’apocrifo Libro delle Parabole di Enoc, ed ha influenzato molto il concetto dell’opposizione del Bene e del Male, caratteristico delle sette dualistiche medioevali, come alcuni gruppi gnostici, i manichei, i pauliciani, i bogomili, e soprattutto i catari. Questi ultimi – in particolare la loro corrente dualistica moderata - credevano, per l’appunto, che Satana non fosse un dio, ma un angelo ribelle caduto, che aveva creato il mondo materiale.

Il nome alternativo, invece, di Lucifero deriva da un’interpretazione, risalente al III-IV secolo, di alcuni passi del Vangelo (ad es. Luca 10,18), che in realtà facevano riferimento al più brillante pianeta del Sistema Solare: Venere, denominata perciò portatrice di luce (l’etimologia del nome). Fino a quel momento, Lucifero era un nome perfettamente accettabile, e che aveva avuto perfino un santo: San Lucifero di Cagliari! I seguaci di quest’ultimo, chiamati luciferiani, possono indubbiamente creare una certa confusione con l’omonima setta moderna, di cui si parlerà più avanti.

Accuse di presunto satanismo nel Medioevo e nel Rinascimento

E nel basso medioevo, nel XIII secolo, fu proprio una fantomatica (e mai scovata) setta di luciferiani, quella attivamente ricercata dall’intransigente e sadico Grande Inquisitore Konrad von Marburg (m. 1233) (già distintosi nella repressione dei catari nella Francia meridionale), il quale, su mandato di Papa Gregorio IX (1227-1241), dal 1231 ebbe carta bianca per poter inquisire e mandare al rogo ogni persona minimamente sospettata di eterodossia (tra cui diversi valdesi) nella Renania Palatinato, in una folle e fanatica ricerca di eretici e di presunti adoratori del diavolo. Quando però von Marburg alzò il tiro, accusando nel 1233 il conte di Sayn, Heinrich II (conte: 1202-1246), di prendere parte ad “orge sataniche”, non solo quest’ultimo fu prosciolto dall’accusa da parte di un sinodo di vescovi locali a Mainz, ma fu l’inquisitore stesso, sulla strada di ritorno da Mainz a Marburg, a cadere sotto i colpi di un gruppo di cavalieri, probabilmente esasperati dai suoi metodi di terrore.

In quel periodo, tutti coloro che non erano allineati con la dottrina dominante della Chiesa cattolica potevano essere accusati di trafficare con il demonio. Oltre a ciò l’accusa di adorazione poteva essere un utile mezzo per l’eliminazione di gruppi di potere scomodi, come i Templari, tacciati di eresia con la classica accusa infamante di venerare un idolo pagano chiamato Baphomet (interpretato come sinonimo di Satana dagli inquisitori) durante i loro riti, o come i catari, accusati di baciare le terga ad un gatto, un tipico travestimento di Lucifero. Da questo presunto rito deriva una folcloristica e scorretta etimologia del nome dei catari stessi: dal latino medioevale catus (gatto).

Le altre due categorie potenzialmente accusabili erano i maghi e le donne: i maghi (ma spesso anche preti e monaci!) erano accusati di celebrare cerimonie magiche, in cui facevano sacrifici al diavolo, evocato mediante i Grimoire (testi di rituali di magia nera), sebbene coloro che soffrirono le maggiori e più terribili conseguenze di quest’isteria collettiva furono le donne [che, secondo gli inquisitori, erano più impressionabili, più perfide, più carnali, più vendicative degli uomini, e con un’intelligenza infantile (sic!)], spesso accusate di stregoneria.

Secondo il famigerato Malleus Maleficarum (martello delle streghe), un vero e proprio manuale per l'inquisitore alle prese con casi di stregoneria, scritto in Germania dai domenicani Heinrich Krämer e Jakob Sprenger intorno al 1485, le streghe:

  • Volavano sulle scope di notte per partecipare ad orge sessuali con il diavolo,
  • Uccidevano animali o ne provocavano pestilenze e morie,
  • Fermavano la produzione di latte nelle mucche,
  • Bevevano il sangue di bambini non battezzati, oppure li mangiavano, dopo averli cotti nel forno, piuttosto che utilizzavano le loro ossa come utensili per le cerimonie rituali,
  • Offrivano i loro figli ai demoni,
  • Lanciavano maledizioni contro persone mediante vari sortilegi, tra cui il famoso metodo con la bambola di cera infilzata con gli spilloni,
  • Rompevano o maltrattavano i crocefissi.

A questa lista Francesco Maria Guazzo, nel suo Compendium Maleficarum (compendio dei malefici) del 1620, aggiunse altri punti che poi entrarono nell’immaginario collettivo sulle streghe, come la loro capacità di cambiare aspetto da umano ad animale - con una certa predilezione per il gatto - o la presenza del diavolo sotto forma di caprone alle orge sataniche. Sulla base di queste immani sciocchezze (purtroppo considerate della massima attendibilità da parte degli inquisitori, sia cattolici che protestanti), in tre secoli (ca. 1450-1750) furono imprigionati e torturati senza pietà tutti coloro che fossero minimamente sospettato di stregoneria, di questi 200.000/300.000 persone (il numero più conservativo tra quelli riportati in letteratura: infatti, c’è chi parla di tre, o addirittura di nove, milioni di vittime), soprattutto donne, pagarono con la vita questa follia collettiva.

Satanismo nel XVII secolo

I primi “veri” casi di satanismo comparvero comunque solo nel XVII secolo in Francia: tuttavia bisogna distinguere tra episodi di presunta possessione demoniaca (il primo caso conosciuto avvenne nel 1611 nel Collegio delle Orsoline ad Aix-en-Provence) e casi di “messe nere”. Questo termine fu coniato nel 1679 in occasione del processo a Parigi alla strega Catherine Deshayes, vedova Monvoisin, detta “La Voisin” (c.1640-1680) e al sacerdote cattolico rinnegato, l’abbé Etienne Guibourg (1603-1683), officiante di queste messe nere (una parodia della Messa cattolica), nelle quali le orge collettive, i sacrifici di animali o di bambini, la profanazione dei simboli della Messa cattolica (come l’ostia consacrata) ed altre atrocità varie servivano per ingraziarsi i favori di Satana.

Il processo suscitò un grande scalpore, anche perché molte delle clienti della Deshayes (che smerciava cosmetici, pozioni afrodisiache e veleni, oltre a praticare aborti) erano nobildonne molto in vista nella corte di Luigi XIV (1654-1715), tra cui la favorita di quest’ultimo (e madre di sette dei suoi figli), la marchesa di Montespan, Françoise Athénaïs (1641-1707). Proprio per evitare uno scandalo che coinvolgesse l’alta nobiltà francese, la repressione si limitò agli esecutori materiali delle messe nere e ad alcuni personaggi della borghesia e della piccola nobiltà, privi di appoggi in alto loco: la Deshayes e 37 altre persone furono bruciate sul rogo il 22 febbraio 1680, mentre l’abbé Guibourg morì in carcere tre anni dopo. La Montespan pagò con l’esilio dalla corte: nel 1691 si ritirò nel convento delle Filles de Saint-Joseph e morì nel 1707.

Satanismo nel XVIII e XIX secolo

Ad imitazione del caso La Voisin, per tutto il XVIII e XIX secolo si segnalano sporadici casi di “messe nere” e cerimonie sataniche in Inghilterra, Italia e Francia. Per esempio, verso la fine del XIX secolo, in Francia erano in attività diversi casi di gruppi satanisti, tra cui quello dell’ex sacerdote Joseph-Antoine Boullan, che ispirò il romanziere Joris-Karl Huysmans (1848-1907), dando a questi l’idea per il personaggio del Dr. Johannes nel suo romanzo Là-bas (Nell’abisso) del 1891, la prima opera letteraria che descrive particolareggiatamente una messa nera.

Sull’altro fronte, in compenso, una crescente ed isterica propaganda clericale vedeva in tutti gli avvenimenti di quel periodo (come ad esempio la Rivoluzione Francese) lo zampino del demonio. Il terreno era quindi fertile per impostori di tutti i generi, che pur di dare in pasto all’opinione pubblica “succulenti” e sordidi resoconti di “messe nere” e di nefandezze varie, non esitavano di inventarsi storie di sana pianta. Un caso tipico fu quello di Léo Taxil (pseudonimo di Marie-Joseph Antoine Gabriel Jogland-Pages, 1854-1907), un famigerato impostore ex massone, che (secondo alcuni testi, influenzato dalla pubblicazione di Là-bas) aveva sparato a zero sulla massoneria, accusandola di mascherare riti satanici nei propri rituali e di accogliere Satana nelle proprie logge, e sui massoni satanisti, riuniti in una misteriosa setta denominata Ordine del Palladio [che sarebbe stato fondato dal noto massone americano Albert Pike (1809-1891)], salvo poi negare tutto nel 1897, con l'annuncio di essersi inventato ogni cosa per prendersi gioco dei cattolici!

Negli stessi anni incominciò a farsi conoscere Aleister Crowley (1875-1947), il famoso (o famigerato) mago inglese iniziato nel 1898 alla Golden Dawn, nella cui organizzazione fece una fulminante carriera. Ironia della sorte Crowley, tanto citato e osannato dalle moderne sette sataniste, era, in realtà, totalmente contrario al satanismo, che considerava “una forma pervertita di magia”.  

XX secolo

Venendo a periodi più vicini a noi, il fondatore del satanismo moderno è considerato Howard Stanton Levey (1930-1997), noto con lo pseudonimo di Anton Szandor LaVey, che fondò nel 1961 un gruppo denominato Magic Circle (circolo magico), e poi nel 1966 la Chiesa di Satana (sito http://www.churchofsatan.com/home.html). LaVey, un eccentrico personaggio che attirò diversi seguaci, celebrava matrimoni e funerali (rigorosamente satanici) e messe nere usando donne nude come altari, similmente alle cerimonie del XVII secolo, ma almeno con l’importante variante che non venivano sacrificati né bambini né animali. LaVey (da cui derivano le cosiddette chiese sataniste leveyane) scrisse anche una Bibbia satanica, dei rituali satanici, e molti altri testi, rigorosamente ispirati al principe delle tenebre. Eppure, nonostante un’impostazione pseudo-religiosa della sua chiesa, LeVey era un ateo razionalista e per lui Satana era il simbolo dell’uomo, che vive secondo i propri bisogni carnali. Inoltre stravolse l’antico detto “fa’ agli altri quello che vorresti fosse fatto a te” in “fa’ agli altri quello che loro fanno a te”, una vera e propria legge del taglione, in cui si dà affetto e compassione solo a chi se lo merita.

Classificazione dei gruppi satanisti

Secondo Massimo Introvigne, il satanismo può dividersi in quattro filoni principali:

  • Satanismo razionalista simbolico (o moderno): il filone iniziato da Anton Szandor LaVey. Satana non è venerato in senso teistico, ma è il simbolo della trasgressione e della ragione, perché, come si è già detto, questa corrente è sostanzialmente atea (o tutt’al più agnostica). La sua dottrina è una miscela di edonismo, materialismo, antinomismo, egoismo razionale. Sono tenuti in considerazione gli scritti di Friedrich Wilhelm Nietzsche (1844-1900) (soprattutto la sua concezione del superuomo) e di Aleister Crowley.

  • Satanismo religioso occultista (o tradizionalista): i seguaci credono ad un demonio, come descritto nella Bibbia. Vengono talvolta definiti satanisti teistici o “cristiani al contrario”, in quanto seguono alla rovescia gli insegnamenti cristiani. Tra i satanisti religiosi la corrente più significativa è quella del Tempio di Set (sito http://www.xeper.org/), fondato da Michael A. Aquino nel 1975, dopo una scissione dal movimento di LaVey, mentre tra i satanisti tradizionali la più strutturata organizzazione è The Order of Nine Angles (Ordine dei nove angoli) (sito http://www.nineangles.info/).

  • Satanismo acido: il nome deriva dal consumo di droga (sovente LSD), che caratterizza questi gruppi assieme alla passione per la musica Heavy Metal, e alle azioni di violenza (talora l’omicidio). Il fenomeno è soprattutto giovanile, con aggregazioni in piccoli gruppi spontanei raramente superiori a 20 unità, non allineati ad alcun movimento organizzato e che non seguono la ritualistica di gruppi storici (il loro credo è infatti spesso una confusa miscela di satanismo, wicca e riti pagani, per questo sono definiti anche “satanisti fai-da-te” o “dabblers”, dal termine inglese per indicare dilettanti a tempo perso), e hanno in comune il rifiuto dei valori etici e religiosi diffusi della società. Questi gruppi sono innanzitutto criminali per se, al di là del loro interesse per il satanismo: in Italia le Bestie di Satana (tre, o forse quattro, omicidi) ne sono un esempio estremo, mentre la supposta adesione della Famiglia di Charles Manson ai principi satanici è inesatta, poiché Manson iniziò ad atteggiarsi da satanista solamente dopo che fu imprigionato per le note stragi, di cui era stato accusato.

  • Luciferismo: movimento filosofico neo-manicheo, che vede Lucifero come eroe positivo, il quale si oppone contro un Dio demiurgo, creatore di un mondo imperfetto. Gli aderenti ci tengono a differenziarsi dai movimenti satanismi, da loro accusati di una totale mancanza di spiritualità. I luciferiani, invece, affermano di percorrere un loro cammino spirituale e spesso incorporano concetti cristiani nella propria dottrina, rigettando la ritualistica e l’uso della magia: essi si autodefiniscono “satanisti cristiani” (sic!). Il gruppo più noto è The Church of Lucifer (La chiesa di Lucifero) (sito http://www.luciferian.org/). Simile al luciferismo è la dottrina de The Order of Phosphorus (Ordine del Fosforo), che coniuga filosofia satanica, magia cerimoniale e stregoneria (sito http://www.luciferianwitchcraft.com/toph.htm).

The Process Church of the Final Judgment

Un caso un po’ atipico è stato quello di The Process Church of the Final Judgment (La Chiesa del processo del giudizio finale), un gruppo fondato, dopo una scissione da Scientology, da Robert DeGrimston (n. 1935) negli anni ’60 e trasferitosi nello Yucatan (in Messico). La sua teologia era di tipo satanista cristiano (ma con influenze gnostiche): veniva detto che Dio era formato da quattro componenti:

  • Cristo;
  • Jehovah, il collerico e vendicativo Dio dell’Antico Testamento;
  • Lucifero, il portatore di luce che invita l’uomo a godere pienamente della vita, di essere gentile e vivere in pace e armonia con gli altri; e
  • Satana, che instilla nell’uomo due sentimenti opposti, vale a dire l’elevarsi al di sopra delle necessità fisiche ma anche lo sprofondare al di sotto dei codici comportamentali umani per indugiare nella violenza e nella fisicità.

Il pantheon di questa setta tuttavia era popolato di altri essere sovrannaturali, sia della categoria degli angeli che di quella dei diavoli. Il punto nodale del sistema teologico de The Process Church era la futura unità degli opposti: Cristo e Satana. Quando ciò sarebbe avvenuto, ci sarebbe stata la fine del mondo e Cristo sarebbe venuto per giudicare l’umanità, Satana per eseguire il giudizio.
La Chiesa, entrata in crisi negli anni ’80, si evolse dal 1988 nella più laica Society of Processeans, ma risulta che neppure quest’ultima sia più attiva.

Diffusione e pregiudizi sulle sette sataniche

Il numero dei satanisti nel mondo non è facilmente quantificabile, poiché molti gruppi sfuggono al censimento: probabilmente sono nell’ordine di qualche decina di migliaia. Il calcolo si complica poi per l’eccessiva semplificazione nella definizione di aderenti al satanismo: spesso sono accusati di seguire questa dottrina i seguaci o simpatizzanti di religioni neopagane come la Wicca, la Magia cerimoniale o il druidismo, di religioni sincretiche afro-americane come Candomblé, Santeria e Vudù, di pratiche alternative come l’astrologia o la lettura dei tarocchi, di scuole iniziatiche come la massoneria [famosa fu l’accusa, totalmente priva di fondamento, dell’antropologa Cecilia Gatto Trocchi (1939-2005), che nelle logge massoniche si leggesse l’Inno a Satana di Giosué Carducci!], di religioni orientali come il taoismo, l’induismo e il buddismo, ecc. A questo si aggiungono casi di serial killer, assassini psicopatici, o pedofili, che ogni tanto si auto-accusano di aver agito sotto influenze sataniche, come tattica difensiva per cercare di sminuire la propria responsabilità nei crimini a loro attribuiti.

In generale il giudizio del pubblico o di altri gruppi religiosi nei confronti del satanismo è molto negativo, ed è intriso di paure e preconcetti, e tutto questo porta inevitabilmente a periodi di cacce alle streghe, che ricordano quella di molti secoli fa (un esempio per tutti i processi di Salem). Oggigiorno essa sembra essere ancora presente sotto forma di cicliche ondate di panico, come quella denominata Satanic Ritual Abuse (SRA) (Abuso rituale satanico), che ha investito il Nord America, tra il 1980 ed il 1995: i media riferivano di ben 50.000 assassini rituali all’anno, di bambini rapiti, uccisi e perfino mangiati, di un vasto complotto satanico a livello internazionale con la connivenza di politici e persone di potere, ecc, ma una approfondita indagine del 1992 di un serio ricercatore del FBI statunitense, Kenneth V. Lanning, dimostrò che il SRA era ampiamente inventato e non corrispondeva assolutamente alla verità.